Dopo aver introdotto il tema dell’immunizzazione in gravidanza, in questo articolo passeremo in rassegna le principali vaccinazioni che si ritengono raccomandate durante la gravidanza.

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1. Influenza e vaccino antinfluenzale

Il Centro Europeo per il Controllo delle Malattie (ECDC) stima che ogni anno, in Europa, si verifichino dai 4 ai 50 milioni di casi di influenza. L’ECDC inoltre afferma che 15.000/70.000 cittadini europei muoiono ogni anno per complicanze dell’influenza. I soggetti più a rischio di contrarre la patologia e di sviluppare complicanze, compresa una maggiore mortalità, sono, oltre agli anziani e alle persone con patologie croniche, le donne gravide ed i neonati nei primi mesi di vita.

Conseguenze dell’influenza in gravidanza

L’influenza contratta in corso di gravidanza determina un forte aumento dei decessi e dei tassi di ospedalizzazione per complicanze cardio-polmonari rispetto alla popolazione generale. All’aumentato rischio di morte per influenza contratta in gravidanza si aggiungono: aborti, nati morti, decessi neonatali, nascite pretermine, basso peso alla nascita. A causa dell’immaturità del sistema immunitario e cardiorespiratorio, i neonati fino a sei mesi di vita sono maggiormente vulnerabili e soggetti a complicanze che richiedono il ricovero ospedaliero (polmonite, laringo-tracheo- bronchite, encefalopatia) e ad una mortalità più elevata.

Efficacia del vaccino antinfluenzale

Il vaccino antinfluenzale è efficace sempre, ma va offerto nel periodo stagionale di epidemia. Il vaccino somministrato in gravidanza protegge sia la mamma, riducendo il rischio di ricovero almeno del 50%, sia il bambino, riducendo significativamente i casi di malattia e di otite nei primi due mesi di vita. Per i bambini nati da madri vaccinate, la probabilità di ammalarsi di influenza si riduce del 61% nei primi 6 mesi, mentre la probabilità di ricovero per complicanze dovute all’influenza si riduce addirittura dell’81%.

Cosa dicono i dati di letteratura?

I dati di letteratura dimostrano una riduzione del rischio di prematurità e basso peso alla nascita nei neonati partoriti da quelle gestanti che nel corso del secondo o terzo trimestre di gravidanza avevano effettuato la vaccinazione antinfluenzale. Gli stessi dati dimostrano, inoltre, una riduzione significativa del rischio di contrarre la malattia nei mesi successivi alla nascita e una riduzione del rischio di sviluppare infezioni delle alte vie respiratorie e otiti medie nei bambini al di sotto del primo anno di vita.

Le indicazioni del Ministero della Salute e le controindicazioni

A livello internazionale, la vaccinazione antinfluenzale è raccomandata durante l’intera gravidanza. In Italia, il Ministero della Salute la raccomanda a tutte le donne che all’inizio della stagione epidemica si trovino nel secondo e terzo trimestre di gravidanza. Le controindicazioni al vaccino antinfluenzale in gravidanza sono le stesse che valgono al di fuori della gravidanza: parliamo della sindrome di Guillain-Barré o neuropatia, occorse entro sei settimane da una precedente somministrazione, o una reazione allergica grave a una precedente somministrazione o a un componente del vaccino.

2. Difterite

Si trasmette per contatto diretto con secrezioni naso-faringee e/o lesioni cutanee, o più raramente con oggetti contaminati dalle secrezioni di un soggetto infetto.

Come si manifesta la difterite

L’effetto patogeno prodotto dalla tossina difterica si manifesta a livello cardiaco tramite miocarditi, scompenso, aritmie; a livello dell’apparato respiratorio tramite la formazione di pseudo-membrane nella faringe e nella laringe, ingrossamento dei linfonodi ed edema dei tessuti molli. Se la malattia si localizza a livello laringeo è possibile il restringimento delle vie aeree con difficoltà respiratorie fino all’ostruzione e alla morte. E’ letale nel 5-10% dei casi, soprattutto nei soggetti con meno di cinque anni di vita. Colpisce a tutte le età, con una incidenza massima tra i 2 e i 5 anni. Grazie alla copertura vaccinale, ad oggi sono pochi i casi conosciuti in Europa e l’ultimo caso in Italia risale al 1996.

3. Tetano

Si trasmette mediante il contatto con terriccio e materiale contaminato da spore tramite ferite, abrasioni ed altre soluzioni di continuo della pelle. Altre situazioni di rischio sono rappresentate da morsi di animali, ustioni, uso di droghe per via endovenosa; un’altra causa di trasmissione, ormai meno frequente, è la recisione di cordone ombelicale con strumenti contaminati (tetano neonatale).

Come si manifesta il tetano

Nella sua forma più classica il tetano si manifesta con ipertono muscolare, spasmi, contrazioni parossistiche della muscolatura. Possono inoltre comparire febbre alta, sudorazione profusa, tachicardia, instabilità pressoria e nei casi più gravi aritmie cardiache. Gli spasmi dei muscoli laringei e della muscolatura toracica possono causare asfissia e morte. Grazie alla vaccinazione l’incidenza attuale in Italia è inferiore a un caso su un milione di abitanti: i contagi si registrano sporadicamente, soprattutto fra gli adulti e gli anziani non protetti dalla vaccinazione.

4. Pertosse

La pertosse è una malattia estremamente contagiosa, che si trasmette prevalentemente per via respiratoria attraverso le goccioline di saliva emesse tramite colpi di tosse, starnuti o anche semplicemente parlando. La fonte più comune di infezione per il neonato sono la madre e i familiari.

Come si manifesta la pertosse

Si caratterizza per parossismi violenti di tosse e stridore inspiratorio, motivo per cui è anche nota come tosse canina. È particolarmente pericolosa nei bambini al di sotto del primo anno di vita; può essere responsabile di morte per asfissia e di gravi complicanze che avvengono nel 5- 6% dei casi. Tra le complicanze più temibili ricordiamo la broncopolmonite e l’encefalopatia: quest’ultima, oltre a risultare letale in quasi un terzo dei casi, può lasciare danni neurologici permanenti in circa la metà dei sopravvissuti.

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5. La vaccinazione combinata anti difterite – tetano – pertosse

Per la difterite, il tetano e la pertosse sono disponibili diversi vaccini combinati: contengono tossoide difterico, tossoide tetanico e frazioni purificate di Bordetella pertussis (vaccino acellulare). I tossoidi antigenici contenuti nei vaccini, dopo aver subìto un trattamento di detossificazione chimica e tramite il calore, mantengono il potere immunogeno delle rispettive tossine, ma perdono la tossicità.

Tipologie di vaccinazione anti difterite – tetano – pertosse

La vaccinazione anti difterite-tetano-pertosse è disponibile in due forme:

  • il DTPa approvato per i bambini di età inferiore a 7 anni;

  • i vaccini con componenti dTpa per adolescenti e adulti.

Si tratta di un vaccino inattivato, quindi non controindicato in gravidanza “per principio”. Per questo motivo, l’Advisory Committee on Immunization Practices (ACIP) ha da tempo promosso la campagna per la vaccinazione di tutte le gravide. E’ possibile sottoporsi alle vaccinazioni a partire dalla fine del secondo trimestre o nel terzo trimestre di gravidanza (almeno quindici giorni prima del parto), indipendentemente dallo stato di immunizzazione noto.

Efficacia nelle donne gravide e nei neonati

Questa strategia si è dimostrata altamente efficace nel prevenire casi gravi di pertosse nelle donne gravide e nei neonati; si è rivelata inoltre sicura anche nei casi che avevano ricevuto altre dosi del vaccino in tempi recenti, anche solo nei due anni precedenti. Il momento migliore per la vaccinazione si colloca tra la 28° e la 32° settimana: in questa finestra temporale, infatti, si registra la massima la quantità di anticorpi materni che riesce a passare la placenta e raggiungere il feto.