Non esiste solo la pillola come anticoncezionale. L’anello vaginale è un dispositivo assolutamente valido per raggiungere lo scopo.

Quando ne parlo o lo propongo, le domande sono sempre le stesse:

scusi ma… devo inserirlo io?

e se non riesco più a rimuoverlo?

e se inavvertitamente lo perdo?

Certo, l’idea di inserire autonomamente un dispositivo in vagina non è accettata di buon grado da tutte le pazienti, ma ci tengo a sottolineare che l’anello vaginale è un dispositivo altamente sicuro in termini sia contraccettivi che terapeutici, e offre un’eccellente modalità di amministrazione.

Il regime di applicazione prevede di posizionare l’anello vaginale profondamente in vagina per 3 settimane, e poi di rimuoverlo osservando 1 settimana di stop, mentre alcune volte (soprattutto per il trattamento di alcune patologie) si suggerisce di applicarlo in somministrazione continua, quindi dopo 3 settimane procedere in immediato con l’inserimento di un nuovo anello.

anello vaginale

Per rispondere alle vostre domande:

Si, l’inserimento e la rimozione dell’anello vaginale sono competenza della donna. E’ un dispositivo morbido, malleabile, il suo posizionamento non viene avvertito nè dalla paziente nè dal partner.

La rimozione è molto semplice, basta raggiungero con la punta del dito e portarlo via. La rimozione non causa dolore di alcun tipo e se lo perdete…beh, dipende! Se resta fuori fino a 3 ore, l’effetto contraccettivo è ancora assicurato. Oltre le 3 ore, meglio usare anche un metodo di barriera in caso di rapporti, ad esempio il preservativo.

Come ho detto è un dispositivo che, quando la situazione clinica di una paziente lo consente, tendo volentieri a suggerire.

anello vaginale infografica